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Area Media

Sezione: Area Media

Umbria modello italiano per l’invecchiamento attivo

Alimentazione, attività fisica e socialità gli elementi per invecchiare felici

“L’Umbria si pone come modello esemplare nei confronti delle altre regioni d’Italia rispondendo prontamente alla chiamata internazionale ad adeguarsi alle politiche sull’invecchiamento attivo” – ha dichiarato il direttore di HappyAgeing Marco Magheri a proposito del successo della manifestazione #nonholetà, la tre giorni di dibattito e confronto sull’invecchiamento attivo che, dall’11 al 14 maggio, vede Perugia capitale europea della Terza e Quarta Età.

#nonholetà“Da questo incontro sono emerse una serie di priorità che le amministrazioni regionali e comunali devono adottare per delineare la strada da percorrere nell’avanzamento delle politiche italiane sull’invecchiamento attivo. Tra queste priorità, emergono prima di tutto il diritto alla salute, attraverso un’alimentazione sana e un’attività fisica costante e l’importanza di vivere una socialità appagante, con attività e progetti che favoriscano lo scambio intergenerazionale.”

#Nonholetà è una tre giorni per riflettere sul tema degli anziani e sull’invecchiamento attivo, ma soprattutto per mettere a confronto l’esperienza perugina con quella di altre realtà europee. Una manifestazione importante per il capoluogo umbro voluta da Fondazione Onlus Fontenuovo, Don Riccardo Pascolini, il presidente Orfeo Ambrosi, l’assessore ai servizi sociali del comune di Perugia, Edi Cicchi, e il presidente del Coordinamento Centri Socio Culturali per anziani di Perugia, Loreno Mercanti.

  • 11 Maggio, 2017
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Avviso di manifestazione di interesse per un progetto sull’alimentazione in terza età

L’alimentazione negli anziani, uno dei pilastri principali per l’invecchiamento attivo, secondo le priorità strategiche indicate dalla Commissione europea è al centro dell’ avviso per la manifestazione di interesse lanciata oggi da HappyAgeing, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo.

Dieta mediterranea immagine simbolo (Matteo Mascia)Il programma dedicato alla nutrizione “Longevitiy Food Action” è finalizzato ad aiutare la popolazione anziana ad acquisire consapevolezza sull’importanza di scegliere una nutrizione salutare, sostenibile economicamente e sul piano ecologico, oltre che come strumento di sviluppo della convivialità e della solidarietà tra le generazioni.

Numerose evidenze scientifiche e sociologiche conducono ad affermare che, in generale, gli anziani non sono affetti da scarsa nutrizione, ma soffrono invece di malnutrizione, per carenze di nutrienti essenziali, per il consumo di prodotti ricchi di conservanti, sali e grassi occulti, ma anche per difficoltà economiche.

La solitudine, i problemi dentari e organici, la scarsa disponibilità economica, la perdita dell’appetito e del gusto, la mancanza di convivialità, sono tra i fattori che condizionano le abitudini alimentari dell’anziano, ostacolando uno stile di vita sano e funzionale a garantire l’invecchiamento in salute.

Il progetto intende valorizzare il consumo di prodotti stagionali e con filiera corta, di materie prime di qualità ed economicamente sostenibili e indicati per la prevenzione primaria di patologie. L’avviso esplorativo è rivolto alle associazioni di produttori del comparto agroalimentare, alle realtà di natura cooperativa, alle strutture della grande distribuzione organizzata.

C’è tempo fino al 31 maggio 2017 entro le ore 12.00 e la domanda va indirizzata a HappyAgeing, Largo Toniolo, 6 00186 Roma oppure via email all’indirizzo comunicazione@happyageing.it.

Scarica l’avviso esplorativo per manifestazione d’interesse

  • 27 Aprile, 2017
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Vaccini: in Italia muoiono più anziani a causa di polmoniti e influenza che in Europa. Tra le cause, la scarsa cultura della prevenzione.

Un anziano su due non si protegge. Ancora molto da fare sul fronte vaccinazioni

vaccinazioni

L’inverno appena trascorso sarà ricordato per l’epidemia influenzale virulenta e per l’elevato tasso di mortalità inattesa, a danno soprattutto degli anziani. In Italia, circa il 15 per cento di over 65 morti in più, per un totale di 15 e 20 mila decessi non previsti. A rilevarlo, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in base ai dati del network EUROMOMO per il monitoraggio della mortalità, a cui partecipano 19 paesi europei.

Lo studio ha osservato un eccesso di decessi per tutte le cause nelle ultime due settimane di dicembre 2016 e nelle prime quattro di gennaio 2017 in Italia, come in Francia, Spagna e Portogallo, per rientrare nei valori attesi a fine febbraio. Ma il dato peggiore è in Italia che nella settimana di picco influenzale ha registrato un più 42% rispetto al valore atteso, ed è proprio a causa di questo ultimo dato che le morti sono attribuibili all’epidemia influenzale.

“Purtroppo altri dati confermano quello che sosteniamo da tempo, – commenta Michele Conversano, presidente HappyAgeing, Alleanza per l’Invecchiamento Attivo – ogni inverno ci sono diverse migliaia di morti l’anno per complicanze da influenza, quasi tutte tra gli anziani e per complicanze broncopolmonari. Quest’inverno, l’influenza è stata particolarmente virulenta e associata alla scarsa propensione degli anziani alla vaccinazione, ed è stata tra le cause del verificarsi del picco di decessi nel nostro Paese”.

Anche l’ISS concorda che, tra i motivi di questo incremento, c’è una scarsa copertura vaccinale, specialmente tra gli ultrasessantacinquenni, che è stata di meno di un anziano su due, quando il minimo raccomandato di copertura vaccinale sarebbe del 75%. Quest’anno, in Italia – prosegue Conversano – meno del 50 per cento degli anziani si è vaccinato contro l’influenza e, dato più allarmante, solo il 10 per cento degli over 50 è vaccinato contro la polmonite pneumococcica, malattia infettiva che provoca decessi di oltre venti volte superiori di quelli provocati dall’influenza, con oltre 9mila morti l’anno. Se si combinasse la vaccinazione antinfluenzale al vaccino antipneumococcico, si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi annuale fino anche del 60 per cento.

“C’è ancora molto da fare per sensibilizzare gli anziani su un’adeguata prevenzione della sindrome influenzale e delle eventuali complicanze ad essa correlate – aggiunge il direttore di HappyAgeing Marco Magheri – da anni sosteniamo che campagne di sensibilizzazione sono quanto mai necessarie per sviluppare la consapevolezza che una migliore qualità della vita è possibile a tutte le età”.

  • 20 Marzo, 2017
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“C’era una volta… il farmaco. Nonno mi aiuti?”. Al via il progetto che informa i bambini sul corretto uso dei farmaci

farmaci Al via il 16 gennaio un ​progetto di farmacovigilanza ​che coinvolgerà 11 istituti omnicomprensivi ​dislocati in tutto il Lazio per informare i bambini e tramite loro genitori e nonni, sull’uso appropriato dei farmaci. Una campagna di sensibilizzazione che, con il coinvolgimento dei bambini e dei loro insegnati, vedrà nelle​ scuole alcuni ​farmacisti per spiegare anche attraverso un vademecum e materiali grafici ideati per loro, l’importanza dell’uso corretto dei medicinali.

Un’azione sul campo con iniziative finalizzate alla formazione, e ad incontri con gli alunni ed attività in aula con i bambini. “La Regione Lazio​ – dichiara Rita Salotti, membro della Commissione regionale di farmacovigilanza e responsabile scientifico del progetto – ​sostiene questa campagna​ realizzato in collaborazione con la Società Italiana di Farmacia ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende sanitarie (SIFO), per una corretta informazione in ambito sanitario – e in particolare nel settore farmaceutico – perché strettamente legata al concetto di salute.

E’ infatti, attraverso la conoscenza che si può promuovere un accesso consapevole, sicuro, e appropriato alle terapie e ciò è ancor più vero se si punta a “cittadini in erba” ovvero bambini in età scolastica”. Nello specifico sono state coinvolti ​11 Istituti Onnicomprensivi presenti in tutte le province della regione Lazio e di Roma, – “Sinopoli Ferrini” Via P. Mascagni, 172 Roma, “Angelica Balabanoff” Via Angelica Balabanoff, 62, “Via del Calice” Via del calice 34, “Alessandro Magno” Via Stesicoro 115,“Luigi Pirandello” Via Appennini 53, Fonte Nuova (RM), “Don Lorenzo Milani” Via di Costagrande 18 M. PorzioCatone (RM), I “Pietro Egidi” Piazza Gustavo VI Adolfo, Viterbo,”Natale Prampolini “Via acque alte B.go Pogdora Latina, “Minervini Sisti” Piazza Vittorio Bachelet 3 Rieti, “Fara Sabina” Piazza Europa Passo Corese Rieti,“Frosinone 1”via Mastruccia, 35 Frosinone – che attraverso il coinvolgimento dei Dirigenti scolastici hanno aderito come parte fondante del progetto.

Il primo ​ciclo ​di lezioni partirà ​lunedì 16 gennaio nell’Istituto Don Milani di Monteporzio Catone e terminerà toccando tutte le altre scuole il 20 febbraio. Mentre il secondo ciclo di incontri ​sarà fissato anche ​sulla scorta degli impegni scolastici dei ragazzi coinvolti. I cittadini a cominciare dall’età più giovane ​devono essere parte attiva e protagonisti di un processo di cambiamento che attraverso la condivisione dei messaggi diffusi li renda sempre responsabili della propria salute e informati sui comportamenti da adottare per preservarla.

È questa la chiave con cui è stato pensato ed ideato ​il Progetto “C’era una volta … il farmaco. Nonno mi aiuti ?” che si concluderà nel mese di giugno con un convegno scientifico – istituzionale presso la Regione Lazio che vedrà la partecipazione dei bambini coinvolti, delle loro famiglie, dei Dirigenti scolastici, delle cariche istituzionali regionali e di numerosi operatori sanitari. Un momento di bilancio di questa che è la prima campagna di sensibilizzazione per bambini su concetti chiave importanti come “uso corretto dei medicinali” ed “appropriatezza” e che ha l’importante mission di informare attraverso di loro anche i loro nonni e famigliari.

  • 14 Gennaio, 2017
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Il direttore di HappyAgeing, Marco Magheri, ha spiegato chi siamo e cosa facciamo

Marco Magheri, direttore di HappyAgeing, ha raccontato ai microfoni di “Motore sanità” chi fa parte di HappyAeging, quali sono i nostri obiettivi e perché ci stiamo impegnando per regalare anni di vita in salute agli italiani.

Cliccando sul link è possibile visualizzare l’intervista

Presentazione HappyAgeing

 

  • 23 Giugno, 2016
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I nostri anziani sono esposti all’incuria delle istituzioni

L’inversione del trend dell’aspettativa di vita in Italia è il segnale inequivocabile di quanto poco si sia fatto a livello istituzionale sul fronte della prevenzione. Il 4,1% del Fondo Sanitario Nazionale dedicato alla prevenzione ci pone in coda come investimenti in salute in ambito internazionale e gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Quanto evidenziato dal Rapporto Osservasalute 2015 presentato ieri pone anche un preoccupante disallineamento rispetto ai trend con gli altri Paesi europei e che finora hanno riconosciuto nell’Italia un modello al quale ispirarsi.

“L’evidenza drammatica dell’arretramento dell’aspettativa di vita impone in Italia un intervento strutturale urgente sulla salute per tutta la durata della vita affinché non si favorisca la sola terapia, più onerosa per la collettività, a dispetto delle attività di prevenzione che rappresentano un vero e proprio investimento sul futuro – sottolinea Michele Conversano, Presidente dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing – Il primo atto da compiere per il Governo è l’immediata approvazione del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, impantanato da anni, con un conto inaccettabile in termini di vite umane”.

“Va osservato inoltre – evidenzia Marco Magheri, Direttore di HappyAgeing – che le opportunità più significative sul fronte della prevenzione e che in concreto sono oggi gli elementi di maggior criticità rilevate dal Rapporto Osservasalute, sono quelli che il mondo scientifico e l’Unione Europea hanno individuato come i pilastri per un invecchiamento attivo e in salute: alimentazione, movimento, consumo corretto dei farmaci, campagne di screening e vaccinazioni e che rappresentano il perimetro di intervento principale di HappyAgeing”.

 

  • 28 Aprile, 2016
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Paginazione degli articoli

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HappyAgeing è l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, nata nel 2014 per promuovere nel nostro Paese politiche e iniziative volte a tutelare la salute dell’anziano e a sviluppare le indicazioni della Commissione europea sul fronte dell’invecchiamento attivo. Di HappyAgeing fanno parte Federsanità, Fondazione Dieta Mediterranea, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, la Società Italiana di Igiene, i sindacati SPI CGIL, FNP CISL, UIL Pensionati, e la Federazione Anziani e Pensionati ACLI. Le modalità operative dell’Alleanza si realizzano attraverso la confluenza di tutte le realtà che si occupano del benessere degli anziani e lo sviluppo e la replicazione sul piano nazionale di esperienze realizzate con successo nel contesto locale e validate scientificamente dai partner di HappyAgeing.

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