Il report Cities for All Ages mostra come l’invecchiamento urbano possa trasformarsi in una leva di crescita economica e innovazione sociale
Il progressivo invecchiamento della popolazione urbana è spesso raccontato solo come un problema di costi e di sostenibilità dei sistemi sanitari e di welfare. Ma il report Cities for All Ages dell’OCSE invita a rovesciare lo sguardo: più anziani nelle città significano anche nuove opportunità economiche, sociali e tecnologiche. È la cosiddetta silver economy, un settore che già oggi vale trilioni di dollari a livello globale e che nei Paesi OCSE è destinato a crescere rapidamente nei prossimi decenni, trainato dal numero crescente di persone sopra i 65 anni e dal loro ruolo attivo nei consumi, nel lavoro e nell’innovazione.
LAVORO ED ESPERIENZA: IL VALORE DEGLI OVER 55
Nei Paesi OCSE, la partecipazione degli over 55 al mercato del lavoro è aumentata in media del 10% negli ultimi vent’anni. La quota è in crescita e in alcuni contesti supera già il 25%. Questo significa che milioni di persone continuano a contribuire all’economia ben oltre l’età tradizionale di pensionamento. Per le città, che concentrano la maggior parte dell’occupazione, la sfida è trattenere e valorizzare queste competenze.
Il report sottolinea che investire nella formazione continua e nella riqualificazione professionale degli anziani non è solo un atto di giustizia, ma un vantaggio competitivo: aumenta la produttività, riduce la pressione sui sistemi di welfare e contrasta la carenza di manodopera in settori chiave come sanità, cura alla persona e servizi urbani.
CONSUMI CHE GENERANO NUOVE ECONOMIE
La popolazione anziana non è solo forza lavoro, ma anche una delle fasce di consumatori più dinamiche. Secondo il rapporto OCSE, gli over 65 rappresentano una componente crescente della domanda urbana, con impatti significativi su settori come salute, abitazioni, cultura e tempo libero.
Questo orienta interi mercati: dalla telemedicina alle soluzioni di domotica, dal turismo accessibile al design inclusivo. Investire in prodotti e servizi pensati per l’età avanzata significa aprire spazi di innovazione che generano benefici ben oltre la fascia senior, migliorando la qualità della vita di tutta la popolazione urbana.
INNOVAZIONE E IMPRENDITORIALITÀ SENIOR
Un altro fronte spesso sottovalutato è l’imprenditorialità. In alcuni Paesi OCSE, fino al 20% delle imprese ha almeno un socio over 55, soprattutto in settori come servizi alla persona, salute e turismo.
Molti progetti nascono proprio dall’esperienza diretta dei bisogni: cooperative di quartiere, servizi di prossimità, start-up che sviluppano soluzioni digitali per la salute e la mobilità degli anziani. In questo senso, la silver economy non è solo mercato, ma anche innovazione sociale, capace di rafforzare i legami comunitari e migliorare il benessere collettivo.
POLITICHE PUBBLICHE PER ABILITARE LA SILVER ECONOMY
Perché tutto questo si traduca in una strategia concreta, servono politiche pubbliche mirate. Il report indica alcune priorità per le città:
- incentivi fiscali per le imprese che investono in servizi age-friendly;
- sostegno all’imprenditorialità senior e ai partenariati tra pubblico e privato;
- promozione di cluster e reti di innovazione legate alla salute digitale, alla mobilità e ai servizi di cura;
- monitoraggio sistematico dei bisogni e dei consumi degli anziani per orientare meglio gli investimenti.
Si tratta di strumenti che trasformano la silver economy in un pilastro dello sviluppo urbano, anziché lasciarla come fenomeno spontaneo e disorganico.
UN’ECONOMIA CHE GUARDA AVANTI
L’OCSE sottolinea che l’invecchiamento urbano, se ben governato, può diventare un motore di crescita duratura. La silver economy non è una “nicchia” per pochi, ma un insieme di settori in rapida espansione che crea lavoro, stimola innovazione e migliora la vita di tutti.
In questo senso, il ruolo delle città è cruciale: non solo come luoghi dove la domanda è più forte, ma come laboratori di soluzioni capaci di trasformare l’età in un valore aggiunto. Se fino a ieri si pensava agli anziani come a un peso, oggi diventa chiaro che sono una delle chiavi per immaginare città più inclusive, resilienti e prospere.
Il report OCSE “Cities for All Ages” (2025) completo è disponibile a questo link.