Video da Youtube: “Per gli anziani: manualetto di salute mentale”
Sezione: Notizie
Intervista alla Dott.ssa Ketty Vaccaro, Direttore Welfare Fondazione Censis
Da Youtube: Anziani e salute - Intervista alla Dott.ssa Ketty Vaccaro, Censis
- 23 Novembre, 2014
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Italia sempre più vecchia
Nel 2040 ci saranno 20 milioni di over 65 e senza adeguati interventi aumenterà il numero delle vittime di incidenti stradali, soprattutto nelle città e nei centri urbani. Lo studio di Fondazione Unipolis presentato a Roma insieme al nuovo sito www.sicurstrada.it nell’ambito di Citytech
Negli ultimi dodici anni i morti sulla strade sono praticamente dimezzati: dai 7.096 del 2001 ai 3.653 del 2012 (ultimi dati ufficiali disponibili). Ma il rischio è che questo trend virtuoso si interrompa e, anzi, cambi di segno. Paradossalmente, potrebbe essere proprio l’aumento della longevità degli italiani a determinare questo mutamento di scenario. A spiegarne le ragioni è lo studio realizzato da Fondazione Unipolis, presentato oggi a Roma nell’ambito di Citytech, insieme al nuovo sito www.sicurstrada.it .
Il punto di partenza è l’aumento della popolazione con più di 65 anni da qui al 2040: quasi 20 milioni di persone, rispetto ai 12 milioni e mezzo del 2012, un incremento di ben il 57%; peraltro gli ultraottantenni passeranno da 3,7 a 6,5 milioni (più 74%). Proprio questo dato così positivo determinerà una crescita del numero dei morti sulle strade. Già oggi, infatti, (dati 2012), sulle strade italiane muoiono 83 persone per milione tra gli over 65 (che salgono a 106 per gli ultraottantenni), contro i 55 per milione tra gli under 64 e una media di 61 vittime per milione sull’intera popolazione. Proiettando questi dati al 2040 si avrà un incremento del numero dei morti per sinistri stradali di quasi il 12%, cioè, in totale, 4.086, con un incremento di 433 unità sul 2012.
Questo, naturalmente, se non verranno realizzate politiche adeguate di prevenzione e tutela, soprattutto nei centri urbani e nelle grandi città, dove si concentra la maggior parte – i tre quarti del totale – degli incidenti e il più elevato incremento di vittime, soprattutto pedoni (e ciclisti), anziani in particolare.
Insomma, mentre si assiste a un significativo decremento delle cosiddette “stragi del sabato sera” nelle quali perdono la vita giovani e giovanissimi, una nuova emergenza si profila sulle strade: quella degli anziani.
Ma si può invertire questa tendenza, è possibile perseguire l’obiettivi del dimezzamento del numero dei morti sulle strade al 2020, così come indicato dall’unione Europea? E’ possibile evitare che dopo i giovani siano gli anziani a pagare il prezzo dell’insicurezza stradale? I dati presentati nell’infografica che sintetizza ed esplicita lo studio di Unipolis, richiamano la assoluta necessità di porre rinnovata attenzione e impegno nello sviluppo di politiche e azioni mirate a ottenere un maggior rispetto delle regole della circolazione, ma soprattutto a promuovere interventi nelle città volti a ridurre la congestione del traffico motorizzato e a favore di forme più avanzate di mobilità sostenibile. Dal potenziamento del trasporto pubblico, all’estensione delle aree pedonali, non solo nei centri storici, ma anche in periferia; dall’ampliamente della rete delle piste ciclabili, in sede protetta, per favorire i trasferimenti di breve raggio entro i 5/10 chilometri all’incremento delle strade con più bassi limiti di velocità, le cosiddette “zone 30”. Si tratta di interventi che possono davvero contribuire a ridurre gli incidenti e le conseguenze più nefaste, tutelando in particolare gli utenti più vulnerabili della strada Gli anziani, appunto, ma anche donne e bambini. Scelte che possono ridurre l’inquinamento e garantire una qualità della vita migliore e più salubre ai cittadini e alle comunità.
Particolare importanza, inoltre, riveste una legislazione che ponga al centro la tutela delle persone più deboli, come gli anziani, ma anche i bambini e le donne. Un risposta in tal senso dovrebbe venire dalla riscrittura del Codice della Strada, attualmente all’esame della Camera dei deputati, come ha sottolineato l’on Paolo Gandolfi, relatore del disegno di legge delega al governo per la riforma del Codice, intervenuto, insieme a Walter Dondi, direttore della Fondazione Unipolis e a Giordano Biserni, presidente di Asaps – Associazione amici e sostenitori della Polizia Stradale, alla presentazione dello studio e al rinnovato sito www.sicurstrada.it . Sicurstrada è il progetto di Unipolis dedicato alla sicurezza stradale e alla mobilità sostenibile e che, da alcuni giorni costituisce la sezione tematica specifica all’interno del sito di Citytech, rappresentato da Barbara Covili, amministratore unica di ClickUtility, organizzatore della manifestazione romana, che ospita – tra martedì 10 e mercoledì 11 – numerosi incontri e dibattiti dedicati al futuro della mobilità urbana, che hanno visto protagonisti, tra gli altri gli assessori al traffico delle principali città metropolitane.
- 22 Novembre, 2014
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Turisti d’argento. Le mete degli “over 60”
Conferme e sorprese dall’Osservatorio Europcar-Doxa: gli anziani spendono molto e amano il lusso, viaggiano fuori stagione e preferiscono le 4 ruote. Le mete al top? Toscana e Francia
COME e dove vanno in vacanza i senior? Molto spesso e con un alto tasso di poesia ad accompagnarli, racconta la decima indagine dell’Osservatorio Europcar che analizza con Doxa (803 interviste realizzate fra fine giugno e inizio luglio) gli stili di vacanza delle persone fra i 60 e i 79 anni. Una fetta consistente della popolazione italiana che corrisponde a circa 12,5 milioni di concittadini. Ma, rispetto a qualche anno fa, dalle situazioni piuttosto diverse: c’è chi ancora lavora, soprattutto poco dopo i 60 anni, chi ovviamente deve tirare avanti con pensioni minime (50%) e chi invece può disporre di un reddito più elevato (30%). Non è un caso che due su dieci, in particolare in quest’ultimo spicchio, prevedano di concedersi una vacanza di lusso, cifra ampiamente sopra la media nazionale.
Ma come sono, quindi, le vacanze dei nonni? Più frequenti, come si diceva, e in media più lunghe, racconta l’Osservatorio Europcar. Insomma, non sembrano risentire troppo – come quelle di figli e nipoti – della crisi. Sono mirate in particolare alle città d’arte, agli appuntamenti culturali e piuttosto esigenti quanto ai servizi. Basti pensare che la metà del campione (47%) ha fatto o pensa di fare una vacanza nel corso del 2014. Uno dei primi fattori interessanti – manna per gli operatori del settore – è la destagionalizzazione: il 10% si muoverà esclusivamente fuori dai mesi estivi e il 68% sembra deciso a prendersi altri giorni nel corso dell’anno (weekend classici o lunghi ma anche, nel 45% dei casi, settimane o mesi interi) oltre al periodo giugno-settembre. Periodo in cui il raffronto over 60 contro italiano medio è di 17,5 giorni di riposo contro 10.
Insomma, anche se spesso vanno alla casa al mare o in montagna, i turisti senior, con la loro tendenza da long stayer che li avvicina a realtà già consolidate in Centro e Nord Europa, valgono tantissimo. Secondo le stime più prudenti almeno 19,5 miliardi di euro, l’1,25% del Pil. Che diventano 35 miliardi con l’indotto. Ecco perché converrebbe, e molto, puntare di più sui nonni in tour. Architettando per loro servizi come assistenza sanitaria in viaggio e all’arrivo cucita ad hoc, coperture assicurative globali e trasporti organizzati. Non solo salute però: il 9% ha infatti in mente una vacanza con servizi altamente personalizzati, il 7% vuole fare shopping di lusso e il 4% pensa di soggiornare in hotel molto costosi. D’altronde, due turisti senior su 10 partecipano a viaggi organizzati da enti, cral o associazioni ma attenzione, il 49% va da solo e prenota sul web.
Il mare è fra le destinazioni preferite per l’estate (64%). Ma la vera oasi del turismo senior è la montagna: se il 21% la sceglie nei mesi caldi, la preferenza si mantiene costante durante tutto l’anno. Il 12% va invece in campagna o al lago. Le città d’arte vanno fortissimo fra gennaio e giugno (29%) e in autunno (35%). D’altronde, il 64% delle attività dei turisti sopra i 60 anni si concentra nell’ambito culturale: visite a musei, chiese, siti archeologici, palazzi d’epoca precedono infatti escursioni e passioni personali come enogastronomia, terme e sport.
Ecco perché fra le destinazioni più gettonate dai senior c’è un po’ di tutto. In estate si resta in Italia, nel resto dell’anno si va all’estero. In vetta figurano dunque la Toscana (12%), il Trentino-Alto Adige (10%), la Campania (9%), la Liguria e la Puglia (8%). Mentre quando varcano i confini i turisti senior scelgono al 24% la vicina Francia e al 14% la Grecia. Seguono col 7% l’Inghilterra e col 5% la Croazia mentre la Spagna, molto scelta dalle altre fasce turistiche si ferma al 4% delle preferenze, come la Svizzera.
Fra le loro passioni c’è senz’altro l’automobile. Le quattroruote, anche a noleggio per il gusto di scegliere il modello ideale, sono il mezzo prediletto per la vacanza, con il 74%. Staccano di molto l’aereo (13%) e il treno (10%). Una scelta a suo modo romantica, che trasmette voglia di vivere al 100% ogni momento del viaggio. L’indagine dice infatti che i senior assegnano al tempo un valore molto alto rispetto alla popolazione attiva. Ricordano con nostalgia la prima puntata all’estero (22%), la luna di miele (20%), la prima vacanza senza genitori (14%), una destinazione esotica (8%) o un’avventura on the road (3%). La speranza? Rivivere una di quelle esperienze o realizzare un sogno nuovo di zecca. Che faccia leva, come una vacanza itinerante o la visita a un Paese lontano, su ciò che non si è potuto fare in passato.
- 20 Novembre, 2014
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Terni, l’esito del controllo su 13 strutture per Anziani – Tutti i dati del monitoraggio
Sono stati resi noti gli esiti del monitoraggio svolto, tra giugno e luglio, sulle strutture per anziani del territorio ternano. Il controllo è stato eseguito gratuitamente da un gruppo di monitori civici, già volontari del Tribunale per i Diritti del Malato, su 13 strutture accreditate ASL Umbria n°2, per un numero di posti letto che varia da un minimo di 4 ad un massimo di 90. Riassumendo il risultato, ‘bene’ la parte informativa, i sistemi d’allarme, i servizi igienici ed i programmi ricreativi. ‘Meno bene’ la presenza di attrezzature come trasportatori e sollevatori per persone non autosufficienti, e di palestre adeguatamente attrezzate, presenti solo nel 50 % delle strutture.
I dettagli:
Le principali aree esplorate hanno riguardato l’accesso alle informazioni, l’attenzione e la cura al paziente anziano, l’accessibilità e più in generale il comfort offerto dalle strutture ed aspetti organizzativi orientati al rispetto delle persone.
I costi di permanenza nelle strutture oscillano da un minimo di €2.490 fino ad un massimo di €2.682, quote che solo in alcuni casi non sono totalmente a carico dei familiari. Ad eccezione di una sola struttura, tutte le altre possiedono una procedura per i reclami e all’interno di 11 strutture su 13 sono partecipi associazioni di volontariato che espletano diverse attività di supporto. In forme diverse ma sufficientemente chiare, sono presenti opuscoli, carta della qualità per informare i famigliari sugli aspetti della struttura e registro degli incidenti; è pienamente presente il personale medico, infermieristico e ausiliario, o almeno questo è quanto emerso durante la visita dei monitori civici.
Tutte le strutture passano a pieni voti per la presenza di sistemi d’allarme nelle camere, servizi igienici idonei e arredi curati per gli assistiti nel locali comuni. Nel 25% delle strutture non è presente la TV in camera. Solo tre strutture dispongono di materassi antidecubito mentre negli altri casi viene riferito l’uso “al bisogno”. Trasportatori e sollevatori per persone non autosufficienti sono sempre disponibili per il 50% delle strutture osservate, la percentuale restante segnala di risolvere i casi specifici “all’occorrenza”. Stessa soglia di valore per la presenza di una palestra attrezzata per attività riabilitativa o piccoli esercizi.
Risulta una positiva attenzione nella presenza di programmi socio-ricreativi personalizzati e programmi assistenziali personalizzati oltre ad una particolare attenzione nella variazione del menù con duplice possibilità di scelta se l’assistito è a dieta libera.
La frequenza media del cambio di biancheria personale e del letto è stabilita in almeno una volta al giorno con una soglia che tende ad aumentare secondo specifiche esigenze igieniche.
Infine dai dati raccolti, risulta che il personale delle strutture frequenta un corso di formazione per migliorare le competenze comunicative almeno una volta l’anno così come tutte le strutture procedono ad un’indagine di customer satisfaction rivolta ai famigliari degli assistiti, per verificare il grado di soddisfazione della struttura.
- 15 Ottobre, 2014
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Per gli anziani: manualetto di salute mentale
Per gli anziani: manualetto di salute mentale
- 15 Ottobre, 2014
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