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Anziani

Sezione: Anziani

Aggressività e demenze: strategie per comunicare con il paziente anziano

Instaurare una comunicazione efficace con la persona anziana: è il tema dell’incontro che si terrà venerdì 8 novembre presso la Residenza Anni Azzurri Mirasole di Opera. Una giornata per condividere le esperienze personali di assistenza alla persona fragile e rafforzare le competenze dei caregiver nella gestione dell’anziano. (altro…)

  • 7 Novembre, 2019
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Via alla vaccinazione antinfluenzale, gli esperti: “Vaccino importante, maggiori benefici per chi ha patologie”

Il beneficio che si trae dalla vaccinazione si amplifica con l’aumentare del rischio per le complicanze. Non decolla ancora la copertura vaccinale. Questo è quanto emerge      dalla presentazione del manifesto europeo presentato a Roma.

È stato evidenziato a margine della presentazione del manifesto europeo “Un’Europa più sana, vivere più a lungo, vivere meglio”, tenutasi a Roma lo scorso 23 ottobre che: “La vaccinazione antinfluenzale è assolutamente indicata in chi ha patologie cardiache, ma anche in persone con Bpco-broncopneumopatia cronica ostruttiva, diabete, insufficienza renale”. Ad affermarlo è stato Raffaele Antonelli Incalzi, Presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria che si è unito al coro per incitare all’adesione del vaccino antinfluenzale.

La presenza di patologie si traduce spesso in situazioni in cui il rischio dell’infezione amplifica quello delle sue complicanze e prevenire l’influenza significa evitare anche le complicanze maggiori. “Non bisogna poi dimenticare – prosegue Antonelli Incalzi – che la malattia del cuore coesiste spesso con altre patologie croniche, e ognuna di queste amplifica il rischio di complicanze maggiori dell’influenza. Viceversa, il beneficio che si trae dalla vaccinazione si amplifica a sua volta: maggiore è il carico di malattie croniche, maggiore è il beneficio della vaccinazione”.

Purtroppo, però, non decolla ancora la copertura vaccinale tra gli anziani e gli italiani over 50 si fidano poco dei vaccini. I dati emersi dall’incontro della seconda ricerca, realizzata dal Censis con Sanofi Pasteur sulle opinioni sull’influenza e i comportamenti degli italiani relativi alla propensione alla vaccinazione antinfluenzale, affermano che a fronte del 32,7% degli over 50 che afferma di fidarsi “molto” delle vaccinazioni, la maggioranza corrispondente al 53,2% si fida “abbastanza”, mentre il 14,1% “poco” o “per niente”. La fiducia aumenta al 38,9% tra i laureati e al 40,8% tra i 65-74enni.  

Tra gli over 65, per i quali la vaccinazione è offerta gratuitamente e somministrata prevalentemente dal medico di famiglia, nella scorsa stagione 2018-2019 ha raggiunto il 53,1%. La graduale riduzione dopo il 2005-2006, periodo in cui la vaccinazione raggiunse il suo picco (68,3%) e la distanza dagli obiettivi del piano di copertura vaccinale “possono dipendere dal grado di fiducia nel vaccino come strumento di prevenzione“- ha affermato il Censis.

A rafforzare il concetto anche Ketty Vaccaro: “Nell’atteggiamento verso la vaccinazione antinfluenzale, ormai universalmente conosciuta come la principale strategia di difesa dall’influenza, emerge il tema chiave della propria personale percezione del rischio – ha commentato la responsabile dell’Area Welfare e Salute del Censis – Alla consapevolezza condivisa dalla maggioranza degli over 50 che l’influenza può rivelarsi una malattia grave per anziani e cronici, si associa una quota ancora maggiore (il 58%) che non la teme, anche tra i più anziani. Prevale – ha concluso – una concezione soggettiva dell’età e della propria vulnerabilità alla malattia, che impatta sull’approccio personale verso la vaccinazione e sulla scelta di vaccinarsi”.

  • 29 Ottobre, 2019
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“Be Active – Stay Young”, oggi a Roma la campagna di prevenzione per gli over 50

“Be Active – Stay Young” è un progetto Unione Veterani dello Sport Associazione Benemerita riconosciuta dal CONI e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Oggi a Roma, presso la Sala Presidenti del CONI, si è aperta la campagna di prevenzione che, attraverso lo sport, si pone l’obiettivo di mantenere e
aumentare la qualità della vita oltre i 50 anni.

A patrocinare l’evento anche HappyAgeing – Alleanza per l’invecchiamento attivo che come “Be Active – Stay Young” rivolge le proprie attività e i propri obiettivi alle persone ultra 50enni. La campagna presentata oggi mira a favorire, attraverso lo sport, strumento di aggregazione e benessere per
eccellenza, la conoscenza di quelle abitudini e dei corretti stili di vita, in particolare legati alla sana e corretta alimentazione e all’attività fisica e sportiva, che possono cambiare significativamente la qualità della loro vita e assicurargli una partecipazione attiva alla società.

Il progetto unisce diverse expertise sia in ambito sportivo grazie alla U.N.V.S. e Libertas, sia organizzativo di campagne di promozione sociale, educazione e sensibilizzazione grazie all’ASI CIAO Roma, per fornire al target di riferimento soluzioni mirate ed utili ad affrontare le fasi di invecchiamento in maniera attiva attraverso lo sport, la ginnastica dolce e la corretta alimentazione.

Il progetto si rivolge a donne sopra i 50 anni; uomini e donne sovrappeso sopra i 60 anni; uomini e donne al di sopra dei 65 anni.

Attraverso l’identificazione dei centri sportivi, la definizione degli standard e la comunicazione, saranno avviati incontri e specifici percorsi dedicati, con soluzioni mirate ai diversi target di riferimento. Il progetto ha carattere nazionale ma l’offerta proposta sarà specificatamente mirata per ogni territorio coinvolto; partirà a ottobre 2019 per terminare alla fine del mese di dicembre 2020 e sarà totalmente gratuita per i partecipanti.

  • 25 Ottobre, 2019
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“Demenza come normale conseguenza dell’invecchiamento”, il dato preoccupante emerso dal Rapporto Federazione Alzheimer Italia

“L’atteggiamento verso la demenza” è il titolo del nuovo Rapporto sull’Alzheimer, oggetto di un’interrogazione alla Camera

È stata indirizzata al Ministro della Salute, Roberto Speranza, l’interrogazione sul rapporto a cura della Federazione Alzheimer Italia, rappresentante per il nostro Paese di ADI – Alzheimer’s Disease International e redatto in occasione della XXVI Giornata Mondiale Alzheimer celebratasi lo scorso 21 settembre incentrato su “L’atteggiamento nei confronti della demenza”.

L’analisi dei dati, effettuata dalla London School of Economics and Political Science (LSE), rivela nel complesso un’allarmante mancanza di conoscenza a livello globale della demenza: il dato più critico è che due terzi degli intervistati pensano ancora che la demenza sia conseguenza del normale invecchiamento. In particolare, due persone su tre, corrispondenti al 62% del personale sanitario, sono convinte che la demenza sia la normale conseguenza dell’invecchiamento e 1 persona su 4 che non si possa fare nulla per prevenire la demenza. Dato ancora più grave pone l’accento sul fatto che 1 persona su 5 attribuisce la demenza a sfortuna, il 10 % alla volontà di Dio e il 2% alla stregoneria. In realtà ogni 3 secondi, nel mondo, una persona sviluppa una forma di demenza e che in Italia a soffrirne sono 1.241.000.

Quanto emerso ha spinto Sutto, Boldi, De Martini, Foscolo, Lazzarini, Locatelli, Panizzut, Tiramani e Ziello a presentare un’interrogazione a Speranza della salute chiedendo “se e quali iniziative di competenza il Ministro interrogato intenda adottare al fine di migliorare la quantità e la qualità dell’informazione in materia, combattere lo stigma che tuttora si riscontra verso la demenza e garantire il necessario sostegno assistenziale ai malati e alle loro famiglie”.

I politici promotori dell’iniziativa hanno ritenuto inaccettabile che le molte, gravi, malattie che possono causare la demenza, tra cui l’Alzheimer, siano ancora oggi avvolte da un alone di falsi miti e credenze, scambiate dall’opinione pubblica per una conseguenza normale dell’invecchiamento. A fare da eco a questa preoccupazione, anche le parole degli esperti. Gabriella Salvini Porro, presidente Federazione Alzheimer Italia ha dichiarato: “Dal Rapporto emergono dati a dir poco allarmanti, che riguardano tutto il mondo, compresa l’Italia e non solo certe zone. Certo, gli atteggiamenti variano a seconda delle fasce regionali, socioeconomiche e culturali, ma è indubbio che alcune convinzioni errate sulla demenza siano ancora radicate in maniera importante anche nella nostra opinione pubblica. Questa è l’unità di misura dello stigma presente nelle nostre comunità, che descrive anche la sfida che ci attende nel perseguire la sua lotta”.

Anche Paola Barbarino, Amministratore Delegato di ADI sottolinea che: “A livello di società, lo stigma strutturale e la discriminazione possono influire sull’entità dei fondi da stanziare per la cura e l’assistenza. Auspichiamo che i risultati ottenuti da questa ricerca possano dare il via a una riforma e a un cambiamento globale positivo”.

  • 7 Ottobre, 2019
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La festa dei nonni nella stagione dei vaccini. Conversano (HappyAgeing): “Prendersi cura di loro è anche garantire il diritto alla vaccinazione”

Riconoscere nei nonni una risorsa eccezionale che può servire a far crescere l’Italia, sia dal punto di vista sociale, attraverso la solidarietà tra le generazioni, che dal punto di vista economico, come emerso anche dagli ultimi dati di silver economy e analisi sociale non può prescindere dal raggiungimento di livelli di immunizzazione adeguati negli anziani. Il tema, affrontato lo scorso 12 settembre a Bruxelles sui tavoli della Commissione Europea al Global Vaccination Summit è perfettamente in linea con la filosofia di HappyAgeing che, proprio oggi, è in giuria di #PerchèSì il contest creativo che a Roma premia la miglior campagna di comunicazione a sostegno della vaccinazione.

L’invecchiamento sano non può prescindere dalla prevenzione e dalle immunizzazioni. “L’Italia è un Paese che continua a invecchiare e i nonni sono una risorsa indispensabile, curare il loro stato di salute psico-fisico e sociale è di primaria importanza”. A dichiararlo è Michele Conversano, Presidente HappyAgeing – Alleanza per l’invecchiamento attivo che, in occasione della Festa dei nonni che si celebra oggi 2 ottobre ha dedicato loro un’attenzione in più. “Attività fisica, alimentazione sana e prevenzione sono elementi importanti per una vita longeva e in salute. Ma a capirlo devono essere loro, i nonni che, proprio nella stagione dell’autunno, possono esercitare un diritto riconosciutogli dal Servizio Sanitario Nazionale: la vaccinazione. – continua Conversano – Come Alleanza per l’invecchiamento attivo, ci teniamo ad aderire e reiterare il messaggio lanciato in occasione del Global Vaccination Summit 2019 e a tenere presente le “Dieci azioni verso la vaccinazione per tutti”. Si tratta del prendersi cura di sé e di chi ci sta accanto. Se i nonni sono vaccinati, i nipoti sono protetti e viceversa. Tra l’altro – ha aggiunto il Presidente HappyAgeing – I vaccini per influenza, pneumococco e fuoco di Sant’Antonio sono già stati accolti dai livelli essenziali di assistenza e rappresentano un diritto per ogni anziano.”  È questa la puntualizzazione di Conversano che tiene a ricordare che si può avere un happy ageing ma soltanto tramite una healthy ageing.

Identikit e stato di salute dei nonni sono  forniti dai dati Istat. Gli over 65 anni e più sono 13,6 milioni, il 22,6% della popolazione totale. In Italia ci sono 173 anziani (65+) ogni 100 giovani (0-14), nel 1951 erano 31. È evidente come il peso di tale fascia generazionale stia crescendo progressivamente in rapporto al resto della popolazione, creando nuove prospettive oltre che di carattere sociale, anche di carattere professionale ed economico.

Vaccinarsi è un diritto e il periodo destinato alla conduzione delle campagne di vaccinazione, in particolare quella antinfluenzale è proprio quello autunnale. A partire dalla metà di ottobre fino a fine dicembre, fatte salve specifiche indicazioni. È lo stesso Ministero della Salute che raccomanda la vaccinazione, soprattutto nei soggetti di età pari o superiore ai 65 anni.  

  • 2 Ottobre, 2019
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Il Presidente Conversano nella giuria di #PerchéSì: viaggio nell’Italia che comunica il valore dei vaccini

Da Palermo a Milano, le dieci campagne finaliste della seconda edizione del contest che premia la comunicazione scientifica ed efficace saranno protagoniste della cerimonia di premiazione che si terrà il prossimo 2 ottobre a Roma. (altro…)

  • 30 Settembre, 2019
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HappyAgeing è l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, nata nel 2014 per promuovere nel nostro Paese politiche e iniziative volte a tutelare la salute dell’anziano e a sviluppare le indicazioni della Commissione europea sul fronte dell’invecchiamento attivo. Di HappyAgeing fanno parte Federsanità ANCI, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, la Società Italiana di Igiene, i sindacati SPI CGIL, FNP CISL, UIL Pensionati, e la Federazione Anziani e Pensionati ACLI. Le modalità operative dell’Alleanza si realizzano attraverso la confluenza di tutte le realtà che si occupano del benessere degli anziani e lo sviluppo e la replicazione sul piano nazionale di esperienze realizzate con successo nel contesto locale e validate scientificamente dai partner di HappyAgeing.

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