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Immunizzazioni

Sezione: Immunizzazioni

Anziani, dall’OMS allarme influenza in Europa

Negli over 65, la polmonite batterica uccide più dei virus stagionali. Sindacati, organizzazioni civiche, società scientifiche e istituzioni territoriali ricordano che prevenirla è un diritto: #tispetta

In Italia è allarme dell’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) sul numero di vaccinazioni anti influenzali effettuate dagli anziani. Nel nostro Paese, solo la metà della popolazione sceglie di farla, a fronte di un obiettivo minimo stabilito al 75% del totale. A farne le spese, quest’anno, già 12mila persone (40.000 in Europa). A questo elevato rischio, che non riguarda solo gli anziani ma anche cardiopatici, diabetici e altri malati cronici, si aggiunge anche quello silenzioso ma mortale della polmonite batterica..che provoca, negli anziani, 9mila morti l’anno (dati Eurostat 2013).

“Oggi ci sono diverse migliaia di morti l’anno per complicanze da influenza, quasi tutte tra gli anziani ma non dimentichiamo l’emergenza silenziosa delle polmoniti batteriche, che si aggiunge ai 12.000 morti per complicanze per influenza in Italia – dichiara il presidente HappyAgeing Michele Conversano – se si combinasse la vaccinazione antinfluenzale al vaccino antipneumococcico, si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi fino anche del 60%. E le vaccinazioni contro rischi mortali come le polmoniti batteriche e contro patologie invalidanti come l’herpes zoster si possono fare lungo tutto il corso dell’anno, una volta nella vita per essere protetti per sempre”.

Secondo l’OMS, gli anziani evitano i vaccini per paura, in quanto spaventati dal fatto che prendono già troppi farmaci. A sfatare questa credenza ci pensa l’Istituto superiore di Sanità, che ha invece spiegato come non solo non ci sono controindicazioni, ma anzi è proprio quando si prendono molti medicinali che è meglio fare le vaccinazioni.

“La vaccinazione è la misura più efficace per prevenire gravi malattie causate dall’influenza – conclude Conversano – per questo HappyAgeing, Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo sta portando avanti una campagna sul territorio in diverse regioni italiane per dare piena applicazione del Piano nazionale per le vaccinazioni, inserito nei Livelli essenziali di assistenza. In tutto il territorio italiano i componenti dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo sono impegnati per far conoscere agli anziani il proprio diritto alla vaccinazione con la campagna #tispetta. Il vaccino è un mio diritto. Io ci vado”.

  • 8 Febbraio, 2018
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Il vaccino ti spetta. Tu che aspetti? Parte la campagna “Io ci vado” per la salute degli anziani

Michele Conversano (HappyAgeing): “La polmonite è la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi occidentali. Il nostro obiettivo è ridurre il numero di decessi del 60%”

Io ci vadoA partire da quest’anno, oltre al vaccino anti influenzale, quello anti pneumococco è gratuito per gli over 65. La novità, prevista dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2017 -2019 e inserita nei nuovi Livelli essenziali di assistenza, è stata introdotta per arginare il rischio di contrarre malattie da pneumococco, un batterio potenzialmente pericoloso e letale per l’uomo e che nella popolazione anziana provoca le polmoniti. Eppure la percezione dei rischi è ancora scarsa: solo un anziano su tre sa che di polmonite si può morire. Per questo motivo, l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo HappyAgeing con la nuova campagna “Io ci vado” e il claim “ll vaccino Ti spetta. Tu che aspetti?” esorta i nati nel 1952 e tutti gli anziani a far proprie queste conquiste di prevenzione, compiendo un importante gesto in difesa della propria salute.

A fotografare la situazione, una ricerca quantitativa condotta da AstraRicerche nel mese di settembre su un campione di oltre mille italiani: nonostante rispetto a due anni fa siano aumentate sia la conoscenza del vaccino contro la polmonite (+12,8%, +19% negli over60) sia il numero di persone che dichiarano di essere vaccinate contro la polmonite (+4,8%) gli anziani (la ricerca è sugli over 60) si sentono sempre meno a rischio, tanto che solo 1 su 10 ha la percezione di poter contrarre personalmente la malattia. Inoltre, rimangono alcuni falsi miti sulle modalità di prevenzione: per 4 persone su 5 è sufficiente mantenersi genericamente in buona salute, per 1 su 3 lavarsi le mani. Solo 1 intervistato su 3 pensa che la prevenzione della polmonite passi attraverso la vaccinazione.

“Ogni anno, in Italia, sono migliaia i decessi e i ricoveri ospedalieri per complicanze derivate da malattie evitabili grazie a un vaccino come polmoniti batteriche, influenza o herpes zoster, quasi tutti anziani – ha voluto ricordare Michele Conversano, presidente di HappyAgeing in occasione del lancio della campagna – In particolare, la polmonite è ancora la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi occidentali. Se si abbinasse la vaccinazione antinfluenzale al vaccino anti pneumococco, si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi fino anche del 60%. Far conoscere questo diritto ed esigerlo in tutta Italia è un dovere civile verso sé e verso la collettività”.

In aggiunta, la mancata vaccinazione genera costi che gravano sul sistema sanitario, sui pazienti e sulla spesa sociale in generale: un recente studio condotto dall’ ALTEMS dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e presentato in occasione del Congresso della Società Italiana di Health Technology Assessment stima in circa un miliardo di euro annuo il costo complessivo e l’impatto fiscale della mancata vaccinazione contro lo pneumococco, le polmoniti batteriche e l’herpes zoster e la conseguente malattia della popolazione attiva in Italia. Una cifra enorme e altrettanto sottostimata, se si tiene in considerazione che la gran parte delle persone maggiormente esposte a contrarre malattie evitabili come da PNPV, ha più di 65 anni.

“Contribuire a una corretta informazione sulle vaccinazioni, con attenzione particolare a quelle rivolte alle persone anziane, è uno degli obiettivi che ci siamo posti come Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo – ha dichiarato Marco Magheri Direttore di HappyAgeing – Lo scorso anno abbiamo così promosso una campagna di sensibilizzazione e informazione che ha raggiunto oltre 10 milioni di cittadini. Con questa campagna, particolarmente efficace dal punto di vista comunicativo, puntiamo a raggiungere un risultato ancora più ambizioso, incrementare il numero degli anziani vaccinati, già da questo autunno”.

La campagna di HappyAgeing lancia un appello a non perdere l’appuntamento con la salvaguardia della salute attraverso “Vacciomino” character appositamente realizzato da Peter Goes, che rappresenta una fialetta di vaccino umanizzata. La campagna stampa e radiofonica, ideata da direttore creativo Fabio Ferri e presente anche sui social con l’hashtag #tispetta, invita a non perdere l’appuntamento con la prevenzione in difesa della propria salute.

Lo scopo dell’Alleanza – costituita dalla Società Italiana di Igiene (SItI), la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia (SIGG), la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER), i sindacati, SPI CGIL, FNP CISL e UIL Pensionati, la FAP ACLI e Federsanità ANCI – è contribuire al raggiungimento di migliori condizioni di salute per gli over 65. Un’azione ispirata anche dalla Commissione Europea che pone per il 2020 il traguardo dell’allungamento di 2 anni della vita in salute dei cittadini, indicando le vaccinazioni come uno dei cinque pilastri – quello più efficace già nel breve periodo – per mantenersi in salute e al riparo da patologie evitabili.

Scarica la locandina della Campagna

  • 6 Novembre, 2017
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Un miliardo di euro il costo di mancata vaccinazione contro pneumococco, le polmoniti batteriche e l’herpes zoster

Michele Conversano (HappyAgeing): “Abbassare l’età di indicazione per le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica a 50 anni.”

Comunicato stampa. Roma, 13 ottobre 2017 – La mancata vaccinazione genera costi che gravano sul sistema sanitario, sui pazienti e sulla spesa sociale in generale: è stato presentato oggi uno studio che stima in circa un miliardo di euro annuo il costo complessivo e l’impatto fiscale della mancata vaccinazione contro lo pneumococco, le polmoniti batteriche e l’herpes zoster e la conseguente malattia della popolazione attiva in Italia. L’analisi condotta dall’ health technology assessment e presentata oggi all’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (ALTEMS) dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma evidenzia gli effetti delle mancate vaccinazioni dei soggetti lavoratori sul gettito fiscale, sulle mancate retribuzioni e sul conseguente calo di produzione e vendita di beni e servizi.

“Lo studio presentato al Congresso SIHTA dà straordinaria evidenza di quanto sia rilevante il tema delle vaccinazioni in un Paese come il nostro, uno dei più longevi. – commenta Michele Conversano, Presidente HappyAgeing, l’Alleanza Italiana per l’Invecchiamento attivo. L’analisi, prendendo in esame solo gli under 65, evidenzia l’opportunità di abbassare l’età di indicazione per le vaccinazioni antinfluenzale e antipneumococcica progressivamente ai 50 anni, come indicato nel position paper dell’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo.”

Ogni anno, in Italia, sono migliaia i decessi per complicanze da influenza e per complicanze broncopolmonari di origine batterica, quasi tutti tra gli anziani. La polmonite è ancora la prima causa di morte per malattie infettive nei Paesi Occidentali, ma tra gli anziani solo uno su tre sa che si può morire di polmonite.

  • 13 Ottobre, 2017
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Vaccini: in Italia muoiono più anziani a causa di polmoniti e influenza che in Europa. Tra le cause, la scarsa cultura della prevenzione.

Un anziano su due non si protegge. Ancora molto da fare sul fronte vaccinazioni

vaccinazioni

L’inverno appena trascorso sarà ricordato per l’epidemia influenzale virulenta e per l’elevato tasso di mortalità inattesa, a danno soprattutto degli anziani. In Italia, circa il 15 per cento di over 65 morti in più, per un totale di 15 e 20 mila decessi non previsti. A rilevarlo, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in base ai dati del network EUROMOMO per il monitoraggio della mortalità, a cui partecipano 19 paesi europei.

Lo studio ha osservato un eccesso di decessi per tutte le cause nelle ultime due settimane di dicembre 2016 e nelle prime quattro di gennaio 2017 in Italia, come in Francia, Spagna e Portogallo, per rientrare nei valori attesi a fine febbraio. Ma il dato peggiore è in Italia che nella settimana di picco influenzale ha registrato un più 42% rispetto al valore atteso, ed è proprio a causa di questo ultimo dato che le morti sono attribuibili all’epidemia influenzale.

“Purtroppo altri dati confermano quello che sosteniamo da tempo, – commenta Michele Conversano, presidente HappyAgeing, Alleanza per l’Invecchiamento Attivo – ogni inverno ci sono diverse migliaia di morti l’anno per complicanze da influenza, quasi tutte tra gli anziani e per complicanze broncopolmonari. Quest’inverno, l’influenza è stata particolarmente virulenta e associata alla scarsa propensione degli anziani alla vaccinazione, ed è stata tra le cause del verificarsi del picco di decessi nel nostro Paese”.

Anche l’ISS concorda che, tra i motivi di questo incremento, c’è una scarsa copertura vaccinale, specialmente tra gli ultrasessantacinquenni, che è stata di meno di un anziano su due, quando il minimo raccomandato di copertura vaccinale sarebbe del 75%. Quest’anno, in Italia – prosegue Conversano – meno del 50 per cento degli anziani si è vaccinato contro l’influenza e, dato più allarmante, solo il 10 per cento degli over 50 è vaccinato contro la polmonite pneumococcica, malattia infettiva che provoca decessi di oltre venti volte superiori di quelli provocati dall’influenza, con oltre 9mila morti l’anno. Se si combinasse la vaccinazione antinfluenzale al vaccino antipneumococcico, si potrebbe arrivare a ridurre il numero di decessi annuale fino anche del 60 per cento.

“C’è ancora molto da fare per sensibilizzare gli anziani su un’adeguata prevenzione della sindrome influenzale e delle eventuali complicanze ad essa correlate – aggiunge il direttore di HappyAgeing Marco Magheri – da anni sosteniamo che campagne di sensibilizzazione sono quanto mai necessarie per sviluppare la consapevolezza che una migliore qualità della vita è possibile a tutte le età”.

  • 20 Marzo, 2017
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Italia Paese più “vecchio” d’Europa, sollecito alle Regioni per la prevenzione agli anziani

Italia Paese più vecchio d'Europa

Italia Paese più vecchio d’Europa

Il 21,4% dei cittadini italiani è over 65 e il 6,4% è over ottanta

Roma, 13 gennaio 2017 – Con il decreto firmato ieri dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, finalmente sono stati approvati i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA). Dopo 15 anni di attesa, vengono quindi aggiornati gli standard minimi della salute che lo Stato deve garantire ai cittadini, con aggiornamenti che vanno dalla fecondazione eterologa alle terapie contro l’endometriosi, dai nuovi vaccini all’adroterapia.

“L’Italia si attesta al secondo posto per popolazione più anziana al mondo – ricorda Michele Conversano Presidente HappyAgeing – Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo – il 21,4% dei cittadini è over 65 e il 6,4% è over 80. Lo conferma l’ultimo Rapporto sull’Invecchiamento e la Salute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. E questo, grazie anche all’alto livello del sistema sanitario, che adesso auspichiamo metta in atto politiche e attività di prevenzione a favore di una fascia di popolazione così importante ma spesso dimenticata, come previsto nei nuovi Lea”.

“L’atteso varo dei nuovi LEA – aggiunge il direttore di HappyAgeing Marco Magheri – impone ora un ripensamento complessivo delle politiche di prevenzione e di salute per i cittadini, soprattutto anziani, da parte delle Regioni, in modo da spostare il fulcro degli investimenti in salute pubblica dalle cure per acuti verso la prevenzione e la cura dei cronici. Una Regione che trascura l’attivazione di politiche efficaci per l’assistenza primaria è una amministrazione incapace di governare. Anche Regioni presuntamene virtuose potrebbero risultare inadempienti verso i cittadini. Come HappyAgeing abbiamo attivato una vigilanza attiva sul territorio”.

  • 13 Gennaio, 2017
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Meningite: non dimentichiamo gli anziani

Appello alle Regioni per la piena attuazione dei LEA

003 p4 dd Roma, 05 gennaio 2017 – Meningite: la psicosi collettiva che si sta verificando in Italia in questi giorni, con crescente preoccupazione e conseguente corsa impulsiva alle vaccinazioni, riguarda soprattutto la meningite da meningococco ma a confronto, la meningite da pneumococco colpisce un numero più elevato di persone, soprattutto nella popolazione anziana. A sottolinearlo è HappyAgeing, l’alleanza italiana per l’invecchiamento attivo che fa un appello alle regioni per la piena attuazione del Piano Vaccinale previsto nei nuovi LEA (Livelli essenziali di assistenza).

“Anche se in nessun caso parliamo di epidemia, è bene ricordare che i casi annui di meningite da meningococco, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore della Sanità, sono più o meno stabili e inferiori a quelli della meningite da pneumococco, la cui incidenza colpisce soprattutto gli over 64 e che, unitamente alle altre forme di malattia invasiva da pneumococco, sono oltre mille all’anno.” – afferma Michele Conversano, presidente HappyAgeing, che aggiunge: “La risposta c’è ed è nei nuovi Lea che prevedono la vaccinazione gratuita per gli anziani e per tutte le persone con malattie croniche. Come Alleanza, facciamo un appello alle Regioni perché attuino pienamente, con una chiamata attiva, quanto previsto nelle disposizioni ministeriali”.

Nel 2015 sono stati segnalati 1256 casi di malattia invasiva da pneumococco, il numero assoluto di casi si è quindi incrementato rispetto al 2013 (977 casi) e al 2014 (957 casi). Osservando l’incidenza per gruppo di età, questa è maggiore negli anziani dopo i 64 anni, fascia di età nella quale si verifica anche il maggior numero di casi e nei bambini nel primo anno di vita.

A livello regionale, la regione in cui si è verificato un aumento consistente dei casi è la Lombardia (da 355 casi nel 2014 a 534 casi nel 2015). Incrementi più modesti in Piemonte (166 casi nel 2014 e 201 nel 2015) e in Emilia Romagna (96 casi nel 2014 e 137 nel 2015). Anche in Toscana, Lazio, Liguria e Sardegna, si è registrato un aumento. Persiste, comunque, un numero di casi segnalati relativamente basso in alcune grandi regioni (Campania, Puglia, Sicilia, Toscana).

Ma come si sottolinea all’interno del documento dell’Istituto Superiore di Sanità, l’incremento numerico necessita una attenta lettura dei dati in attesa di poter dichiarare un aumento reale della numerosità, perché un numero di casi molto basso in alcune regioni fa ipotizzare un problema di sotto notifica (mancata trasmissione della segnalazione) o sotto diagnosi (mancata diagnosi eziologica).

La meningite pneumococcica è una malattia infettiva delle meningi, una forma di meningite potenzialmente letale, causata da Streptococcus pneumoniae. Può originare per diffusione dei batteri da focolai già presenti, quali otiti, mastoiditi e sinusiti. La trasmissione avviene solitamente per via respiratoria, esordisce in maniera improvvisa con un quadro clinico caratterizzato da febbre e letargia. Per quanto riguarda lo pneumococco, il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale, inserito nei LEA prevede la vaccinazione (una volta nella vita) per gli ultrasessantacinquenni, oltre alle categorie a rischio come i pazienti cronici. La comunità scientifica internazionale ha infatti riconosciuto l’età come il principale fattore di rischio.

Fonte: ISS | Dati di sorveglianza delle malattie batteriche invasive

  • 5 Gennaio, 2017
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HappyAgeing è l’Alleanza italiana per l’invecchiamento attivo, nata nel 2014 per promuovere nel nostro Paese politiche e iniziative volte a tutelare la salute dell’anziano e a sviluppare le indicazioni della Commissione europea sul fronte dell’invecchiamento attivo. Di HappyAgeing fanno parte Federsanità ANCI, la Società Italiana di Geriatria e Gerontologia, Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio, la Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa, la Società Italiana di Igiene, i sindacati SPI CGIL, FNP CISL, UIL Pensionati, e la Federazione Anziani e Pensionati ACLI. Le modalità operative dell’Alleanza si realizzano attraverso la confluenza di tutte le realtà che si occupano del benessere degli anziani e lo sviluppo e la replicazione sul piano nazionale di esperienze realizzate con successo nel contesto locale e validate scientificamente dai partner di HappyAgeing.

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